Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto,a chi, un giorno, dovesse chiedermi "a che vale vivere?",
Nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo.
Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile;
L'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello.
Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura.
Il corpo, lento, freddo, vecchio, cenere e brace dei fuochi di un tempo,
La luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto;
Il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;
Alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile della primavera,
Con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.
Walt Whitman
racconterò la tua storia, per come mi è stata raccontata.
Buon viaggio, Umberto.
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